E’ una tecnica utilizzata sia per scopi estetici che terapeutici, e prevede l’impianto (introduzione) nel viso di pigmenti a livello epidermico-dermico (strato superficiale della pelle), che perdureranno nel tempo ma non in maniera definitiva. E’ conosciuta anche con il termine di trucco (semi)permanente. Le principali differenze con il tatuaggio riguardano le apparecchiature di applicazione – assai meno invasive, la profondità di deposito dei pigmenti, la loro differente composizione e, infine, la permanenza del disegno per un periodo di tempo limitato.
In campo estetico è utilizzata per definire il contorno di labbra, occhi o arco sopraccigliare, disegnare l’eye-liner, creare nei e lentiggini, infoltire ciglia e arco sopraccigliare.
La stessa tecnica si utilizza anche sul corpo, per camuffare discromie della pelle dovute a varie cause e patologie: vitiligine se stabilizzata, alopecia areata, cicatrici da interventi chirurgici o da ferite accidentali ed ustioni (dopo lifting, laser chirurgico, mastoplastica, chirurgie maxillo-facciali, etc).
I risultati del trucco (semi)permanente possono essere davvero sorprendenti: si migliora l’aspetto esteriore del viso per apparire al meglio in qualunque momento della giornata!
E’ importante chiarire immediatamente il significato delle parole “SEMIPERMANENTE” o “PERMANENTE “: esse, infatti, sono usate come sinonimi e non significano che il risultato del trattamento è “definitivo” e destinato a durare per sempre.
Il prefisso SEMI è stato introdotto dalle estetiste degli anni ’90 al fine di far capire alle clienti che l’effetto della tecnica non dura per sempre.
“Permanente” o “Semipermanente” indicano perciò che il risultato “permane” per un certo periodo di tempo, variabile in funzione delle risposte della pelle, che possono essere diverse da soggetto a soggetto e non sono prevedibili al momento del trattamento.